La psicologia analitica vede nella psiche una struttura dinamica. Con il termine psiche, Jung intende tutto il nostro essere conscio ed inconscio che definisce “teleologico” cioè in costante bisogno di crescita, di completezza e di equilibrio. Teleologia (dal greco τέλος (télos), fine, scopo e λόγος (lógos), discorso, pensiero) è la dottrina filosofica del finalismo, che concepisce l'esistenza della finalità non solo nella attività volontaria dell'uomo indirizzata alla realizzazione di uno scopo ma anche in quelle sue azioni involontarie e inconsapevoli che tuttavia realizzano un fine. Nella concezione junghiana dell'uomo, il tratto caratteristico più importante è la combinazione della "casualità" con la "teleologia". Il comportamento dell'uomo non è condizionato soltanto dalla sua storia individuale e di membro della razza umana (casualità), ma anche dai suoi fini e dalle sue aspirazioni (teleologia). Quindi, la concezione junghiana della personalità considera la direzione futura dell'individuo (Finalità teleologica) e nello stesso tempo è retrospettiva, nel senso che si rifà al passato. Jung vede nella personalità dell'individuo il prodotto e la sintesi della sua storia ancestrale: l'uomo nasce con molte predisposizioni trasmesse dai suoi antenati e queste lo guidano nella sua condotta. Quindi esiste una personalità collettiva e razzialmente preformata che è modificata ed elaborata dalle esperienze che riceve.
La personalità consta di “sistemi” separati ma interagenti; i principali sono: l'Io la Persona l'Inconscio Personale e i suoi Complessi l'Inconscio Collettivo e i suoi Archetipi l'Animus e l'Anima l'Ombra Il Sé Io (equivale alla descrizione freudiana). Persona È lo strato più esterno della personalità, la “maschera” che viene utilizzata dall’individuo quando si relaziona con altri, quando riveste un ruolo sociale ovvero nel rappresentare una delle sub personalità che ruotano intorno all’Io. È la funzione assegnatagli dalla società, cioè il compito che essa attende da lui. Inconscio Personale A È formato dall'insieme dei contenuti non presenti nel campo attuale della coscienza; è costituito da contenuti rimossi cui è stato rifiutato l'accesso al sistema preconscio-conscio mediante la rimozione. Inconscio Collettivo L’inconscio collettivo è ereditario e comune a tutti gli uomini; costituisce la base della psiche individuale. È il residuo psichico dello sviluppo evolutivo dell'uomo, accumulatosi in seguito alle ripetute esperienze di innumerevoli generazioni. Così, dal momento che gli esseri umani hanno sempre avuto una madre, ogni bambino nasce con la predisposizione a percepirla e a reagire ad essa. Tutto ciò che si impara dall'esperienza personale, è sostanzialmente influenzato dall'inconscio collettivo che esercita un'azione diretta sul comportamento dell'individuo sin dall'inizio della vita. Archetipi Già Socrate individuava negli Archetipi “i mattoni del Pensiero” operanti al di là dello spazio e del tempo come immagini eterne e viventi. Jung parla di "forme preesistenti" presenti come substrato nella psiche, dotate di un potere organizzante nonché di una autonoma forza dinamica che incita all'azione. L’archetipo a sua volta si manifesta in simboli ovvero in specifiche immagini psichiche, che vengono percepite dalla coscienza. Il simbolo acquista ed espleta, in questo modo, la funzione di trait d’union fra coscienza ed inconscio, sia esso individuale o collettivo. Anima E Animus Sono gli Archetipi contro-sessuali dell’inconscio collettivo: l’Anima è l’archetipo femminile (immagine della donna) presente nell’inconscio dell’uomo; l’Animus è l’archetipo maschile (immagine dell’uomo) presente nell’inconscio della donna. Ombra È il “lato oscuro” della personalità, l’opposto dell’Io cosciente. In questo senso è una parte dell’inconscio personale e rappresenta i lati non accettati della personalità: tutto ciò che di noi è inferiore, primitivo, inadatto. Per Jung il Sè è l’esistente a priori dal quale promana l’Io. Finchè rimane inconscio il Sè corrisponde al Super-Io ed è fonte di costanti conflitti morali. Ma se è ritirato dalle proiezioni, allora opera come unione degli opposti e dà luogo alla più diretta esperienza del divino che si possa concepire psicologicamente. Jung parla nei suoi scritti del Sé come atemporale e preesistente ad ogni nascita.
“Nell'atto di conoscere se stesso l'uomo trasforma se stesso” Il fine ultimo dello sviluppo dell’essere umano è rappresentato dalla autorealizzazione. Il processo attraverso il quale si raggiunge tale stato è il processo di individuazione. Il Processo di Individuazione rappresenta il processo evolutivo che deve condurre l’individuo a raggiungere la propria completezza, la totalità della propria personalità, il proprio Sé. Questa totalità è raggiunta quando tutte le coppie di opposti che costituiscono la psiche sono rese coscienti, quando cioè coscienza e inconscio vengono unite insieme. Ciò significa, in pratica, prendere gradatamente coscienza delle componenti inconsce che, nel corso del processo, si manifestano attraverso figure Archetipiche nei sogni e nelle fantasie. A grandi linee, il processo di individuazione si può scandire nelle seguenti tappe:  1. Conoscenza della Persona; 2. Conoscenza della nostra Ombra; 3. Incontro con la parte inconscia; 4. Incontro con gli Archetipi; 5. Raggiungimento del Sé.
La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi”.                                                                    Carl G.Jung
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La psicologia analitica vede nella psiche una struttura dinamica. Con il termine psiche, Jung intende tutto il nostro essere conscio ed inconscio che definisce “teleologico” cioè in costante bisogno di crescita, di completezza e di equilibrio. Teleologia (dal greco τέλος (télos), fine, scopo e λόγος (lógos), discorso, pensiero) è la dottrina filosofica del finalismo, che concepisce l'esistenza della finalità non solo nella attività volontaria dell'uomo indirizzata alla realizzazione di uno scopo ma anche in quelle sue azioni involontarie e inconsapevoli che tuttavia realizzano un fine. Nella concezione junghiana dell'uomo, il tratto caratteristico più importante è la combinazione della "casualità" con la "teleologia". Il comportamento dell'uomo non è condizionato soltanto dalla sua storia individuale e di membro della razza umana (casualità), ma anche dai suoi fini e dalle sue aspirazioni (teleologia). Quindi, la concezione junghiana della personalità considera la direzione futura dell'individuo (Finalità teleologica) e nello stesso tempo è retrospettiva, nel senso che si rifà al passato. Jung vede nella personalità dell'individuo il prodotto e la sintesi della sua storia ancestrale: l'uomo nasce con molte predisposizioni trasmesse dai suoi antenati e queste lo guidano nella sua condotta. Quindi esiste una personalità collettiva e razzialmente preformata che è modificata ed elaborata dalle esperienze che riceve.
La personalità consta di “sistemi” separati ma interagenti; i principali sono: l'Io la Persona l'Inconscio Personale e i suoi Complessi l'Inconscio Collettivo e i suoi Archetipi l'Animus e l'Anima l'Ombra Il Sé Io (equivale alla descrizione freudiana). Persona È lo strato più esterno della personalità, la “maschera” che viene utilizzata dall’individuo quando si relaziona con altri, quando riveste un ruolo sociale ovvero nel rappresentare una delle sub personalità che ruotano intorno all’Io. È la funzione assegnatagli dalla società, cioè il compito che essa attende da lui. Inconscio Personale A È formato dall'insieme dei contenuti non presenti nel campo attuale della coscienza; è costituito da contenuti rimossi cui è stato rifiutato l'accesso al sistema preconscio-conscio mediante la rimozione. Inconscio Collettivo L’inconscio collettivo è ereditario e comune a tutti gli uomini; costituisce la base della psiche individuale. È il residuo psichico dello sviluppo evolutivo dell'uomo, accumulatosi in seguito alle ripetute esperienze di innumerevoli generazioni. Così, dal momento che gli esseri umani hanno sempre avuto una madre, ogni bambino nasce con la predisposizione a percepirla e a reagire ad essa. Tutto ciò che si impara dall'esperienza personale, è sostanzialmente influenzato dall'inconscio collettivo che esercita un'azione diretta sul comportamento dell'individuo sin dall'inizio della vita. Archetipi Già Socrate individuava negli Archetipi “i mattoni del Pensiero” operanti al di là dello spazio e del tempo come immagini eterne e viventi. Jung parla di "forme preesistenti" presenti come substrato nella psiche, dotate di un potere organizzante nonché di una autonoma forza dinamica che incita all'azione. L’archetipo a sua volta si manifesta in simboli ovvero in specifiche immagini psichiche, che vengono percepite dalla coscienza. Il simbolo acquista ed espleta, in questo modo, la funzione di trait d’union fra coscienza ed inconscio, sia esso individuale o collettivo. Anima E Animus Sono gli Archetipi contro-sessuali dell’inconscio collettivo: l’Anima è l’archetipo femminile (immagine della donna) presente nell’inconscio dell’uomo; l’Animus è l’archetipo maschile (immagine dell’uomo) presente nell’inconscio della donna. Ombra È il “lato oscuro” della personalità, l’opposto dell’Io cosciente. In questo senso è una parte dell’inconscio personale e rappresenta i lati non accettati della personalità: tutto ciò che di noi è inferiore, primitivo, inadatto. Per Jung il Sè è l’esistente a priori dal quale promana l’Io. Finchè rimane inconscio il Sè corrisponde al Super-Io ed è fonte di costanti conflitti morali. Ma se è ritirato dalle proiezioni, allora opera come unione degli opposti e dà luogo alla più diretta esperienza del divino che si possa concepire psicologicamente. Jung parla nei suoi scritti del Sé come atemporale e preesistente ad ogni nascita.
“Nell'atto di conoscere se stesso l'uomo trasforma se stesso”. Il fine ultimo dello sviluppo dell’essere umano è rappresentato dalla autorealizzazione. Il processo attraverso il quale si raggiunge tale stato è il processo di individuazione. Il Processo di Individuazione rappresenta il processo evolutivo che deve condurre l’individuo a raggiungere la propria completezza, la totalità della propria personalità, il proprio Sé. Questa totalità è raggiunta quando tutte le coppie di opposti che costituiscono la psiche sono rese coscienti, quando cioè coscienza e inconscio vengono unite insieme. Ciò significa, in pratica, prendere gradatamente coscienza delle componenti inconsce che, nel corso del processo, si manifestano attraverso figure Archetipiche nei sogni e nelle fantasie. A grandi linee, il processo di individuazione si può scandire nelle seguenti tappe:  1. Conoscenza della Persona; 2. Conoscenza della nostra Ombra; 3. Incontro con la parte inconscia; 4. Incontro con gli Archetipi; 5. Raggiungimento del Sé.
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